“Non c’è nulla da fare, siamo la Repubblica delle banane”. Giampiero Trizzino, il presidente 5 Stelle della commissione Ambiente dell’Ars è quasi furente. La notizia che si possa beccare una denuncia perché si gioca con paletta e secchiello a mare, in un Paese dove abnormi violazioni, come quelle di Niscemi, non vengono tenute in nessun conto, lo ha lasciato di stucco.
“Non volevo crederci – racconta – mi è stato detto che i genitori di alcuni bambini in Sardegna sono stati denunciati per danno ambientale perché i loro figli con paletta e secchiello hanno costruito un canaletto che metteva in comunicazione un fiume col mare. Pensavo ad una bufala, ma sono stato costretto a ricredermi, visto che ho riscontrato la notizia on line su importanti testate quali l’Ansa, il Corriere.it e l’Unione sarda”.
“E’ assurdo”, continua Trizzino. “Se passiamo in rassegna tutte le violazioni che si sono fatte per il Muos rischiamo di fare notte, eppure si va avanti. Ormai è chiaro: hanno deciso che il Muos va fatto e qualsiasi motivazione contraria non sarà tenuta in nessuna considerazione, a costo calpestare codici e e normative di qualsiasi tipo o relazioni di esperti che attestano la pericolosità dell’impianto satellitare americano per la salute”.
“Per riassumere – prosegue Trizzino – il Muos viola tre prescrizioni della normativa sul paesaggio, insistendo in un sito di Interesse comunitario, in una zona di massima tutela del piano paesaggistico di Caltanissetta e in area “A” della riserva Sughereta. Se è vero, come è vero, che la tutela del paesaggio rientra tra i principi fondamentali della Costituzione, voglio sapere in luogo di quale altro interesse questo principio è stato sacrificato”. Anche l’iter burocratico che ha portato all’approvazione dell’impianto non sarebbe immune da pecche.
“Viola – dice il deputato – uno dei pilastri centrali del diritto ambientale, quello all’informazione, sancito dalla Convenzione di Aarhus e recepito da tutti gli ordinamenti moderni, compreso il nostro, e che introduce il diritto dei cittadini di accedere alle informazioni ambientali e il dovere delle autorità pubbliche di divulgarle”.
“Contro il Muos, infine – conclude Trizzino – si sono espressi gli studiosi della Sapienza di Roma che hanno sentenziato che non c’erano i requisti per autorizzare l’impianto e gli stessi esperti siciliani della commissione delI’Istituto superiore di Sanità”.
La battaglia dei parlamentari siciliani contro il Muos, intanto continua. Venerdì prossimo alcuni deputati saranno presenti a Niscemi in occasione della mobilitazione organizzata per protestare contro la decisione di Crocetta di annullare la revoca delle autorizzazioni per la costruzione dell’impianto.
“Crocetta – dice il deputato M5S Francesco Cappello – impari come si realizza la vera rivoluzione dai Comuni, che sempre più copiosi stanno manifestando il proprio pacifico dissenso verso le sue scelte attraverso l’ esposizione sui propri balconi della bandiera no Muos. Non può continuare a governare contro la volontà dei siciliani. Ne prenda atto e venga domani in aula a riferire sul Muos, come richiestogli dal gruppo parlamentare a 5 Stelle o rischiamo che il paradosso successo in Sardegna divenga la regola. E questo sarebbe del tutto inaccettabile”.